REGIONE
Oltre cento corse soppresse nel solo bimestre settembre- ottobre, manutenzione mancante su automotrici e vagoni, assunzioni concordate e mai avvenute, coincidenze con navi e aerei mancanti, la probabile cancellazione della Sassari-Cagliari. È una inesorabile agonia, quella dei binari in Sardegna, scontata conseguenza di un sempre più vistoso disinteresse da parte di Trenitalia e della politica romana. Un disinteresse che degenera nella colpevole superficialità, se si considera che anche la sicurezza lascia a desiderare: non sono stati ad esempio eseguiti gli interventi necessari nel tratto di Scala di Giocca, nei pressi di Sassari, dove nel 2009 un treno deragliò a causa di una frana provocando la morte di un macchinista.
Il killer della ferrovie nell’isola ha un nome:
si chiama Regione Sardegna.
L’arma del delitto è la mancata sottoscrizione del contratto di servizio, caso unico in tutta Italia.
«La Regione dice da mesi che questo accordo è in dirittura d’arrivo – incalza Sandro Bianco della Cgil – ma ancora non si è visto nulla. Con questo contratto la Regione potrebbe chiedere condizioni precise su qualità equantità del servizio, numero di treni e via dicendo. E potrebbe imporre delle sanzioni nel caso i patti non vengano rispettati. Invece ritardi e carenze non hanno mai un colpevole, anche per via dello scadente livello dei dirigenti di Trenitalia».
Sardegna 24
17 novembre 2011